Pian del Lot – Luogo di memoria della rete del Museo diffuso della Resistenza
Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino è costituito da un centro di interpretazione in Palazzo San Celso (Quartieri Militari juvarriani) e da una rete di luoghi presenti sul territorio urbano. La sua forma ‘diffusa’ indica una stretta e vitale relazione con il territorio e in particolare con i luoghi di memoria legati alla Seconda guerra mondiale, alla Resistenza e alla Deportazione.
Tra questi è il Pian del Lot, teatro, nel 1944, di un pesantissimo eccidio per rappresaglia. Il sanguinoso evento è segnalato da una lapide memoriale intorno alla quale ogni anno si tiene una commemorazione che vede la partecipazione di autorità, cittadini, associazioni e scuole, e da altri segni, come i bunker della protezione antiaerea. Un luogo di nodale importanza per la memoria pubblica della città al quale il Museo dedica significativa attenzione nel proprio allestimento permanente e nelle attività educative.
Il Museo apprende oggi con grande preoccupazione che il terreno interessato è stato venduto a un privato cittadino che ha intenzione di ridestinare l’area ad attività non coerenti con lo spirito del luogo.
Il Museo, in quanto responsabile morale del luogo di memoria, traccia storica della Resistenza torinese e nazionale e presidio democratico e valoriale, si è rivolto dunque alle autorità per chiedere rassicurazioni in merito alla tutela del Pian del Lot e garanzie che esso non subisca vincoli, trasformazioni e risignificazioni tali da impedirne la libera fruizione da parte dei cittadini o che comunque ne compromettano o snaturino il valore.
Il Museo si propone pertanto come interlocutore per concertare azioni a tutela del luogo, individuando in un tavolo di lavoro congiunto tra enti territoriali e Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, gli strumenti necessari per salvaguardare la memoria della comunità.
Video sul Pian del Lot a cura del Museo diffuso della Resistenza