Fucilazione dei fratelli Cervi

I fratelli Cervi, condotti dai fascisti in prigione a Reggio Emilia, sono fucilati senza processo e per rappresaglia insieme a Quarto Camurri. Ai sette fratelli sopravvive il padre I sette fratelli Cervi sono le fra le prime vittime civili di un regime che stronca con la violenza tutte le forme di ribellione; ma sono anche un primo nucleo fondativo della Resistenza contadina e di pianura, che si organizzerà appena dopo la loro fucilazione. I loro corpi sono sepolti in un luogo nascosto, il cimitero di Villa Ospizio, da dove vengono riesumati a liberazione avvenuta. Nell’ottobre del 1945 vengono celebrati i funerali. Un lungo corteo di migliaia di persone sfila dal Cimitero di Villa Ospizio di Reggio Emilia a quello di Campegine. Alcide Cervi concluderà il funerale pronunciando una frase che rimane nella memoria collettiva; “Dopo un raccolto ne viene un altro”Alcide, mentre la madre Genoeffa morirà di dolore il 14 novembre del 1944